Parte la seconda carovana per gaza

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Dopo un anno di preparativi e una partenza sfumata a Luglio, finalmente il progetto iniziato lo scorso anno del “Festival delle culture tra arte e sport” può continuare e rinnovarsi.

Il 27 dicembre parte infatti la seconda carovana per Gaza, un programma che avrà molteplici obiettivi: sostenere la resistenza palestinese e la popolazione della Striscia che vive da anni una situazione di assedio perenne e di isolamento internazionale; dare la possibilità ai Gazawi di avere l’occasione di potersi esprimere liberamente e con serenità in contesti differenti rispetto alle condizioni esistenziali che sono costretti a sopportare; essere testimoni di quello che accade sia della fase attuale che del contesto generale; diffondere questa testimonianza per rendere tutti coscienti della realtà dei fatti a fronte di una campagna mediatica che ha dipinto e dipinge Israele come vittima, anziché come paese colonizzatore e oppressore; scambiare competenze nell’ottica di un arricchimento culturale reciproco.

Il progetto è quindi rilevante nell’immediato e nel breve periodo, in quanto coglie la necessità primaria per la popolazione di uscire da una quotidianità caratterizzata dal perenne status di guerra, ma è ancora più fondamentale nel lungo periodo, poiché si tratta di un investimento che si spera continui nel tempo e che sia soprattutto in grado di innestarsi nell’intricata e complessa situazione della resistenza palestinese contro il governo israeliano, che nel corso degli anni si è dimostrato non solo colonizzatore, ma fascista nei modi e xenofobo nell’azione.

L’anno scorso lo scenario era quello del periodo post operazione “Margine Protettivo”, una strategia sanguinaria che aveva messo in ginocchio i Gazawi con una guerra impari che ha portato distruzione ovunque (gli aiuti sono iniziati ad arrivare a settembre di quest’anno), massacri, morti, povertà diffusa, impossibilità di condizioni di vita decenti (taglio dell’energia elettrica; bombardamenti continui lungo il confine e in mare; mancanza di acqua; difficoltà strutturali nelle scuole che hanno impedito per molto tempo lo svolgimento delle lezioni …). Questo si aggiungeva già ad un contesto in cui l’autosufficienza della Striscia versava in condizioni di estrema precarietà: un altissimo tasso di disoccupazione (circa il  Il 43 per cento degli 1,8 milioni dei residenti della Striscia sono disoccupati. Tra i giovani è il 60 per cento a non avere un lavoro), una situazione economica al collasso per l’embargo egiziano e israeliano e per le guerre (le esportazioni dal territorio palestinese sono infatti azzerate e il settore manifatturiero è stato abbattuto del 60 per cento), un tasso di povertà altissimo, circa il 40%.

Secondo la Banca Mondiale, la ripresa economica è fortemente ostacolata dall’impossibilità per merci e persone di muoversi.

Quest’anno la situazione che la carovana si troverà ad affrontare non sembra affatto più rosea.

E’ ancora in corso infatti un periodo di tumulti e ribellioni, soffocati dalla forza repressiva israeliana che sta mietendo vittime ogni giorno.

L’hanno chiamata “Intifada dei coltelli”, ma come abbiamo visto, questa terza fase di rivolte si presenta in modo totalmente differente rispetto alle precedenti.

Anzitutto, dietro agli episodi che si sono verificati non c’è alcuna strategia di gruppi organizzati o partiti.

Questo si è potuto rilevare sia dall’assenza di una rappresentanza politica a cui si rifanno gli scontri (a parte Hamas che per un momento ha cavalcato la questione cercando di determinare quella situazione), sia dal carattere di spontaneità che hanno caratterizzato certi episodi, che dalle persone coinvolte: giovani uomini e donne che hanno agito mossi da un sentimento di disperazione e disillusione totale.

Un sentire che pesa per i tre anni di guerra che ha subito la Striscia (2 guerre in 3 anni) e per il grave regime di apartheid che subisce la popolazione palestinese ogni giorni in Cisgiordania e nei territori occupati.

Protagonista di questa Intifada, quindi, è soprattutto la popolazione giovanile, generazioni che sono cresciute sull’eredità del fallimento degli accordi di Oslo e sulla vana speranza di trovare un modo per uscire da una situazione di emarginazione ed oppressione che non permette la realizzazione dei più banali (per noi) obiettivi di vita.

E’ in questa matassa che si inserisce questo festival: per rispondere ad esigenze umane, sociali, politiche della popolazione e per restituire una realtà alterata e falsificata dai media.

Sostenere l’autodeterminazione dei popoli e dei territori, lottare contro i meccanismi di colonizzazione ed imperialismo che strozzano i palestinesi, condannare a gran voce un vero e proprio sistema di apartheid o informarsi ed informare è dovere morale di tutti.

Chi desidera mandare un aiuto economico, ecco l’Iban del Centro Vittorio Arrigoni a Gaza

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INTESTAZIONE: Giovanni Lisi   Maria Teresa Bartolucci

Causale: per Gaza, Centro Italiano. Attività festival

BIC: BAECIT2B

Troverete gli aggiornamenti della carovana qui su Milano in Movimento e sulla pagina fb del sito: Milano in Movimento.

Stay tuned…

Di seguito il programma della carovana

Documento di Progetto

 

“2° Festival di Scambio e Formazione” – Italia Gaza

 

Introduzione:

Dopo il “1° Festival di Scambio e Formazione” realizzato a Dicembre/Gennaio 2015, siamo pronti a preparare, come preannunciato la seconda parte del progetto.

Nella Striscia di Gaza, ad oltre un anno dalla fine delle operazioni militari, che hanno visto distruzione e morte a carico della popolazione civile, niente è cambiato; purtroppo i confini rimangono sigillati, la vivibilità per la popolazione è di totale chiusura; niente lavoro, ancora molte case da ricostruire, nessuna possibilità di accedere agli studi fuori dal territorio di Gaza, nessun futuro in arrivo. I giovani chiusi nell’enclave di Gaza stanno passando momenti forse ancora peggiori di quelli già visti in passato; le alternative e le risposte di superamento del conflitto non trovano capacità di soluzione.

Non bastano gli appelli alla legalità internazionale, le denunce per il rispetto dei diritti umani, il percorso purtroppo si dimostra ancora più in salita di prima, nessuno vuole vedere, nessuno vuole sentire il messaggio di vita che arriva da li dentro. Si preferisce non guardare e lasciare tutto in pasto agli estremismi che stanno logorando l’intero pianeta.

Nonostante questo le idee e la vitalità della gente di Gaza non si arresta. Le proposte che continuano a pervenire sono di vera e propria capacità di resilienza di fronte al rifiuto di aprire spazi e confini per questa gente. Ogni singolo individuo intende ribadire e affermare i propri giusti diritti di libertà e autodeterminazione.

Riprendiamo il decalogo dei DIRITTI UMANI dove si dichiara:

Ogni individuo ha diritto alla libert di movimento e di residenza entro i confini di ogni Stato”

Ogni individuo ha diritto di lasciare qualsiasi paese, incluso il proprio, e di ritornare nel proprio paese”

Questa volontà e l’innata capacità di superare questa dichiarata ingiustizia, supera i confini della chiusura e dell’assedio; non rimane ferma ad aspettare gli aiuti ma si rimette in movimento con eventi ed attività che riportano lo spirito ad attivarsi per la ricostruzione e la speranza in un futuro diverso ed UMANO per tutti.

Il Progetto “FESTIVAL di Scambio e Formazione” fa parte di un largo programma di “diplomazia culturale” che prevede la formazione e lo scambio interculturale tra le nuove generazioni; ripropone una rassegna di attività culturali e sportive che attraverso lo scambio diretto tra italiani e palestinesi nella Striscia di Gaza continui a proclamare la necessità e la validità dello scambio di saperi e conoscenza come strumento sociale ed educativo. Il progetto, come il precedente, è organizzato insieme al Centro Italiano di Scambi Culturali – VIK e le associazioni locali, ed è sostenuto da diverse Associazioni italiane, in collaborazione con enti e reti di formatori dello Sport e della cultura, Università, scuole e associazioni che offrono percorsi integrati per i giovani e gli studenti (maschi e femmine) in età di apprendimento, offrendo e facilitando l’incontro e lo scambio tra i due paesi.

Il programma avrà la durata di 10 giorni, dal 27 dicembre 2015 al 8 gennaio 2016 e sarà così organizzato:

Gruppi di formatori e Partner Locali:

GRUPPO Attività di strada: rivolto ai giovani che praticano Graffiti e Skateboard; le attività previste sono formazione, allenamento, costruzione di rampe, allestimento di graffiti in aree di parco, muri pubblici di quartiere, strade e Università.

Per lo Skatebord il gruppo sarà composto da 5 giovani costruttori italiani: Milo, Laura, Davide, Fabio e Massimo. Partner palestinesi coinvolti: DFA – Different Free Arts (Shajayye); Freedom Skater (Sheikh Zeid); El Taghreed Association (Beit Hannoun);

Per i Graffiti il gruppo sarà composto da 4 formatori italiani: Bruno, Alessio, Teo, Martin Enrico; Partner palestinesi coinvolti: Singoli Writers di Gaza; Belal Khaled; artiste della Facoltà di “Fine Arts” di Al Aqsa University;

GRUPPO Educazione e formazione: rivolto ai formatori che lavorano presso centri associazioni educative e culturali con i bambini.

Il gruppo sarà composto da 6 formator@ italiani: Valentina, Marta, Riccardo, Gliulia, Silvia Giulia R.

Partner palestinesi coinvolti: POD – Palestinian Organization for Development – Deir el Balah; CFTA – Culture & Free Thought Association – Khan Younis

GRUPPO Media & Comunicazione: rivolto a chi vuole imparare le tecniche della documentazione degli avvenimenti; FilmMakers, Fotografi e sviluppatori di APP. per passeggiare sulle mappe della memoria. Questo gruppo prevede la formazione di tecniche avanzate di Filmakers, di tecniche di fotografia e lo sviluppo di una Applicazione per Smarphone.

Il gruppo sara’ composto da 12 formatori italiani che lavorano nel campo dei media e delle tecniche di documentazione, (Teleimmagini), nonche’ dello sviluppo di APP: Flilippo Maria, Massimiliano, Cristiano, Luca, Alberto, Jacopo Alice, Valerio Valentina,

Partner palestinesi coinvolti: 3 Univresità Locali: Al Aqsa Univeristy e Islamic University – Gaza City; University of Palestine – Al Zahara and Palestinian Center for Democracy & Conflict Resolution (Gaza City)

Dopo le giornate di workshop, formazione, e costruzione di attività, verrà realizzato un EVENTO FINALE del Festival con rappresentazioni e intrattenimento, rivolto a tutta la popolazione di Gaza.

Programma attività dei gruppi di formazione:

GRUPPO attività di strada:

Il gruppo è diviso in due settori di intervento:

  • costruttori di rampe e avviamento allo Skateboard;
  • crew di “graffitari” palestinesi e italiani

I due gruppi si muoveranno in parallelo, cercando di ridisegnare alcune parti della città. Saranno selezionate alcune aree dove verranno realizzate costruzioni di rampe per skaters e disegnati graffiti all’interno di parchi, aree distrutte, edifici da riabilitare ecc.. Contemporaneamente i due gruppi, (skate board e graffiti) (italiani e palestinesi), daranno vita ad azioni di graffito lungo i perimetri dei muri prescelti, sia nei pressi delle stesse aree dove vengono costruite le rampe, sia in aree di passaggio pubblico e di interesse sociale (scuole, Università, aree dei quartieri bombardati e non ancora ricostruiti). Un elemento urbano che diventi elemento di ricostruzione del tessuto sociale, che ridisegni il territorio anche secondo gli occhi della popolaizone locale.

Crew “skate board”

L’avviamento all’uso dello skate board e i costruttori di rampe, saranno impegnati in diverse aree della striscia insieme ai ragazzi che hanno intenzione di partecipare alle attività. Il laboratorio di costruzione avrà una durata di più giorni al quale possano partecipare giovani appassionati di questo sport. La questione sportiva risulta quindi molto importante; si pensa di costruire diverse rampe Mini skate e lasciarla in uso alla popolazione, con la speranza che talenti nascosti possano esprimere le loro capacità. Alcune di queste saranno fisse, alcune saranno mobili. Farlo assieme, scambiando competenze e abilità tra culture diverse, per un accrescimento reciproco come è sempre stato nello spirito di tutti i nostri progetti.

Crew “graffiti”:

L’attività del gruppo writing si svolgerà nelle piazze e nelle strade della striscia di Gaza. Verranno pianificati alcuni lavori che saranno sviluppati su diverse aree; (aree distrutte dai bombardamenti, dove sia possibile trasformare le macerie in un messaggio di libertà e giustizia, aree dove è iniziata la ricostruzione, aree di spazio pubblico, dove la nuova generazione usa incontrarsi e svolgere alcune attività collettive. Metteremo insieme i diversi stili dei ragazzi presenti al corso, useremo bombolette spray e vernice acrilica per realizzare ‘’figurativi’’ e messaggi in ‘’lettering’’. Nei dieci giorni di corso sono previste delle giornate ‘’comuni’’ con gli altri gruppi dove i writers realizzeranno dei lavori che si intrecceranno con gli altri (skateboard, educazione)

GRUPPO Educazione e formazione:

A seguito di un lavoro in buona parte introspettivo, che ha caratterizzato la prima parte del progetto ed è culminato con lo spettacolo di mimo e la mostra fotografica alla ricerca dell’identità, si predilige in questa fase guidare le bambine e i bambini alla relazione con l’altro nella praticità del quotidiano. I laboratori proposti per questa seconda fase del progetto di scambio e formazione, si prefiggono di continuare il percorso intrapreso durante la prima parte e di focalizzarsi maggiormente sull’aspetto pratico e interattivo, non solo di confronto all’interno del gruppo ma di proiezione di sé stessi nella realtà circostante. La formazione si concentrerà sulla stimolazione dello sviluppo della capacità di proiezione della realtà al di fuori degli schemi imposti, in questo caso la guerra e il periodo post bellico. Partendo dall’idea dell’anno passato sulla rinascita di Gaza e della possibilità di reinventarsi nonostante tutto, quest’anno i bambini si sperimenteranno oltre. I Laboratori sono rivolti a 2 Associazioni educative che saranno coinvolte nella formazione di 30 formatori e 20 bambini per ogni associazione per 7 giorni per la preparazione di un prodotto finale.

 

Gruppo Media & Comunicazione:

Si svolgeranno workshop in 3 Università sui programmi di tecniche di FilmMaking, Fotografia e lo sviluppo di una APP, per la mappatura partecipata del territorio, fruibile gratuitamente su smartphone e implementabile nel tempo dai partecipanti. Inoltre, con un gruppo gia’ consolidato nelle precedenti attività realizzate nel settore dei media, giovani fotografi e videomakers, si incontreranno per organizzare e realizzare il lavoro di comunicazione e di narrazione del festival; l’autonarrazione e il diario multimediale come strumento di divulgazione di informazioni all’esterno. Attraverso un laboratorio di compatercipazione formativa verrà realizzato il reportage e il documentario video; forme narrative di documentario utilizzate per raccontare una storia, un personaggio, un momento collettivo. Verranno analizzate le diverse modalità di ripresa necessarie, i diversi stili di montaggio e messi assieme gli stili per adattarli meglio alle storie da raccontare. Durante la parte pratica verranno documentate le attività del “festival di scambio e formazione” creando una narrazione visuale delle storie dei partecipanti, insieme, tra palestinesi ed italiani.

Sarà realizzato un BOOK e un DVD come divulgazione per gli scambi realizzati tra il Centro Italiano – VIK, le associazioni italiane, i partner palestinesi. Il lavoro di formazione/informazione e scambio avrà lo scopo di girare come materiale educativo e divulgativo sulle esperienze culturali tra i popoli.

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Una risposta a “Parte la seconda carovana per gaza”

  1. […] Siamo in 16 ed in continuità con i laboratori della scorsa Carovana (dicembre-gennaio 2014-2015) stiamo lavorando in quattro workshop: media, formazione, writing, skate. […]

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