Perchè la due giorni alla Montello del 18 e 19 Marzo sarà un evento storico

A partire dalla fine di quest’estate, con l’annuncio dell’apertura di un nuovo centro di accoglienza straordinaria presso l’ex-Caserma Montello di via Caracciolo, a Milano Ovest è nata una nuova rete di realtà che lotta contro l’avanzata delle destre anti-immigrazione. Si tratta di  Zona 8 Solidale, un contenitore dove al suo interno diversi cittadini provenienti dagli ambiti più disparati, si organizzano per reclamare più diritti per i migranti e fermare il razzismo sempre più dilagante in città.
Dopo che per tutta l’estate l’estrema-destra milanese ha portato avanti una campagna del terrore contro l’arrivo degli ospiti presso l’ex-Caserma, il 1 Novembre 2016, con l’effettiva apertura del centro, ci sarebbe stata la resa dei conti definitiva tra i comitati di estrema destra e la rete di cittadini solidali. Il 1 Novembre è stata una data importante per Milano, a un corteo con poco più di un centinaio di militanti di estrema-destra, soprattutto CasaPound e Lealtà Azione, si è contrapposta una iniziativa di benvenuto che ha coinvolto diverse migliaia di cittadini. L’eco della festa di benvenuto è stato cosi forte, da spazzare via definitivamente dal territorio tutto il rigurgito xenofobo che con gazebo e campagne di raccolta firme si era schierato contro all’arrivo dei richiedenti asilo. Dal primo Novembre infatti rimangono non pervenuti, salvo qualche insignificante iniziativa con una decina di persone, e la visibilità ottenuta a causa di dichiarazioni imbarazzanti sui social, dove per la giornata della memoria pubblicavano post dalla loro pagina dove negavano l’esistenza dell’Olocausto.

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Da allora però Zona 8 Solidale ha continuato a lavorare intensamente per creare meccanismi di inclusione sociale con i nuovi concittadini. Tra manifestazioni, partite di calcio, feste e cene, molto è stato fatto per fare un passo avanti rispetto alla scacciata dei fascio-leghisti in quartiere. Il CAS della Montello non è di certo un modello di accoglienza supportato dal comitato. Per questo a partire dal 1 Novembre è stata portata avanti una campagna che richiedesse l’apertura del centro, per far si che gli ospiti non rimanessero sigillati e isolati dal resto del quartiere. L’idea dei grandi centri dove vengono ammassate centinaia di persone non potrà mai rappresentare un modo inclusivo di ospitare delle persone, quasi sempre rappresentano piuttosto uno spazio di sospensione dei diritti umani, dove si vive in uno stato semi detentivo e dove si è esposti a qualsiasi tipo di repressione ordinaria da parte dell’ente gestore.
Grazie a mesi di pressione a prefettura e comune, si è finalmente riusciti a fare un passo avanti decisivo. Il 18 e il 19 Marzo è stata annunciata una 2 giorni di dibattiti, sport e iniziative, dove il centro sarà aperto al pubblico e si potrà accedere senza il controllo dei documenti. Questa non è solo una novità e un precedente per la città di Milano, ma qualcosa che non è mai accaduto in tutta Italia. Una esperienza importante che potranno prendere come riferimento tutte le altre realtà che in Italia da anni si occupano di questo tema. Svolgere una due giorni in quel posto non significa tapparsi gli occhi di fronte a ciò che quel centro rappresenta, ma aprire una breccia in un luogo militarizzato. Il momento più importante di questa iniziativa sarà l’assemblea cittadina di sabato 18 Marzo, in cui i migranti stessi discuteranno rispetto alle nuove leggi in materia di immigrazione da parte dell’attuale governo e su come costruire una partecipazione che rivendichi più diritti per le future mobilitazioni cittadine del 25 Aprile e 20 Maggio. Qualcosa di grosso sta nascendo, e il 18 e 19 Marzo saranno un trampolino di lancio per il futuro. Esserci sarà un dovere per tutti coloro che sostengono una alternativa radicale all’attuale modello di accoglienze e alla discriminazione strutturale a cui sono sottoposti i cittadini immigrati.

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