Incontro del 25 Luglio 2017 con il Comune di Milano per richiedere la residenza per tutte e tutti

NPEI

Il 25 Luglio, come richiesto, abbiamo incontrato gli assessori e i tecnici degli assessorati competenti a proposito della questione della “residenza”. Il punto di partenza della mobilitazione che abbiamo cominciato in seguito alla manifestazione antirazzista del 20 Maggio, per risolvere un problema che rende complessa la vita di migliaia di abitanti della nostra città, invitando la giunta ad essere coerente con le dichiarazioni di intenti espresse in quel contesto.

Ribadiamo con questo comunicato che la residenza è un diritto esigibile che nasce come uno strumento dal valore innanzitutto statistico e serve ad includere nel sistema del Welfare locale le persone abitualmente domiciliate sul territorio. Qualunque tipo di discriminazione che violi il principio per cui la residenza coincide con il domicilio reale (laddove è possibile identificarne uno) o che addirittura impedisce a una persona di ottenere la residenza in ragione di particolari condizioni è una violazione basilare dei diritti che nuoce alla collettività mettendo a rischio la salute e la sicurezza sociale.

Negli ultimi anni a Milano, a causa di una combinazione di leggi nazionali inappropriate (ad esempio la legge Renzi-Lupi del 2014) e inadempienze del governo locale (ad esempio Milano risulta ad oggi l’unica tra le grandi città che non si è dotata di un criterio per regolare la residenza dei senza fissa dimora), è cresciuto a dismisura il numero delle persone soggiornanti che non possono avere la residenza. Soltanto per alcuni le cose stanno cambiando, o sono destinate a cambiare in questo modo:

Per quanto riguarda i richiedenti asilo ospitati nei Cas e nei centri Sprar il problema è in via di risoluzione sulla base di nuove disposizioni di legge a livello nazionale: tutti i richiedenti asilo ospitati nell’ambito di queste tipologie di accoglienza hanno diritto ad avere la residenza presso le strutture ospitanti ed è dovere degli enti gestori procedere in questo senso.

Per quanto riguarda i senza fissa dimora gli assessori hanno assicurato che verranno istituiti nove sportelli dedicati al riconoscimento della residenza presso sedi comunali, attraverso la gestione del terzo settore e l’assegnazione tramite bando. Gli assessorati hanno garantito che l’istruttoria verificherà soltanto alcuni requisiti tecnici (ad esempio la non sussistenza di immobili di proprietà o di diversa residenza): la residenza sarà garantita ai senza fissa dimora indipendentemente dal fatto che essi intraprendano un “percorso di inclusione”. Se alle dichiarazioni seguiranno i fatti potremo dire di essere soddisfatti per la fine di questa discriminazione dei senza fissa dimora che vedeva Milano fanalino di coda tra le città italiane, tuttavia siamo perplessi di fronte alla scelta di non assumere direttamente come amministrazione pubblica, in via permanente, questa funzione.

Per quanto riguarda le persone che hanno domicilio in una casa ma non hanno titolo (ad esempio gli occupanti per necessità) gli assessorati hanno dichiarato, assumendosi una grave responsabilità, di non avere intenzione di utilizzare i nuovi strumenti normativi (art. 11, comma 3-bis, del D.L. 14/2017, secondo il quale il sindaco ha la possibilità di derogare a quanto previsto dal Decreto Renzi-Lupi “in presenza di persone minorenni o meritevoli di tutela”) che consentono di riconoscere la residenza presso il domicilio reale ed il diritto a stipulare un contratto con le aziende erogatrici dei servizi di base. Pare evidente come in una città che vede una straordinaria emergenza abitativa, un esorbitante numero di case popolari abbandonate (superiore a 10.000 secondo le più recenti stime prefettizie) e conseguentemente numerose occupazioni abitative questa posizione della giunta abbia numerosissime conseguenze negative per la salute pubblica e per la convivenza sociale.

Per quanto riguarda i cittadini comunitari senza fissa dimora o domiciliati senza un titolo non è prevista, né è in agenda, nessuna normativa che renda possibile il riconoscimento della residenza.

Per quanto riguarda le persone che soggiornano irregolarmente sul nostro territorio non è prevista, né è in agenda, nessuna normativa che renda possibile il riconoscimento della residenza.

Continueremo a a lottare e a monitorare l’implementazione di quanto garantito dalla Giunta all’incontro e continueremo a lavorare, a livello locale e nazionale, per vedere riconosciute le nostre richieste, perchè Nessuna Persona E’ Illegale nella città di Milano e in ogni città.

Nessuna Persona è Illegale

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